L’Italia è alle prese con la seconda ondata della pandemia e torna a misurarsi con varie gradazioni di lockdown. I negozi tradizionali sono pronti ad affrontarlo? Nel caso specifico delle macellerie, si sta osservando una fase di prevedibile incertezza da parte dei consumatori, con vendite comunque allineate a quelle del 2019.
E ci si prepara alle festività natalizie e di fine anno, con la sensazione che questa tipologia di negozi possano crescere. Ad autorizzare previsioni positive c’è l’esperienza maturata durante la quarantena della scorsa primavera, quando le macellerie – insieme a salumerie e gastronomie – hanno confermato di essere un punto di riferimento per la spesa degli italiani, che ne hanno premiato la qualità dell’offerta e del servizio: quel rapporto di fiducia che si instaura con il negoziante, quando ci consiglia il taglio giusto e come cucinarlo al meglio. Non stupisce dunque che, tra marzo e aprile, le vendite in questi negozi siano decisamente aumentate.
Luigi Frascà, presidente Assomacellai (aderente a Fiesa-Federazione Italiana Esercenti Specialisti dell’Alimentazione di Confesercenti) del Piemonte e vice presidente nazionale, stima per quel bimestre una crescita del +20%.
Riscoprendosi cuochi nelle lunghe giornate casalinghe, gli italiani si sono dedicati a preparare pane e pasta, ma anche a cucinare i piatti di carne della tradizione: arrosti, bolliti, rollate, tartare e così via. Quelli che richiedono lunghe preparazioni e spesso trascuriamo per mancanza di tempo. Non a caso, sono stati proprio quelli i tagli che hanno registrato picchi di vendite, oltre ai “classici” della Pasqua, come agnello e capretto.
Enrico Conti dell’Accademia Macelleria Italiana, dal canto suo, riporta dati ancora più positivi, sottolineando che l’aumento medio delle vendite, secondo i feedback ricevuti, va dal +50% al +100% rispetto al 2019. A fare la differenza non sono solo le zone urbane, ma anche quelle extraurbane e le campagne, dove si consumano i tagli tradizionali e i salumi, mentre si assiste a perdite sui prodotti cotti, di gastronomia e pronti da cuocere. Allo stesso modo, è cresciuta la richiesta di figure professionali e di aiutanti macellai.
Anche web e social hanno offerto il loro contributo. Si è rivelata molto utile, per esempio, l’iniziativa laspesaservita.it per le consegne a domicilio a Torino e provincia, che ha consentito di creare un forte legame tra domanda e offerta. Un’esperienza che potrebbe tornare utile nelle prossime settimane.
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