Piccoli negozi alla riscossa: adesso la sfida è attrarre nuovi clienti

Durante la pandemia le vendite del dettaglio di vicinato sono cresciute a doppia cifra

La pandemia ha avuto un impatto notevole sui mercati, sui canali distributivi e sulle abitudini degli italiani. In particolare, abbiamo osservato un vero e proprio boom che ha visto protagonisti da un lato lo shopping online, dall’altro i negozi di vicinato. E con questi ultimi parliamo di quell’universo di panetterie, fruttivendoli, macellerie, pescherie e minimarket, che hanno saputo rispondere con tempismo alle richieste della clientela, in termini di organizzazione, sicurezza e qualità dell’offerta.
Traducendo in numeri, gli acquisti “sotto casa” sono cresciuti a doppia cifra, soprattutto nei primi mesi di lockdown. “Ad aprile le vendite nei piccoli negozi alimentari – sottolinea Antonello Oliva, Responsabile Ufficio Economico di Confesercenti – hanno sfiorato il +12% rispetto allo stesso mese del 2019. Maggio e giugno hanno mostrato a loro volta una considerevole vivacità, fino alla fisiologica frenata di luglio”.
Dati più che positivi, se si considera che - nei primi sette mesi dell’anno - la piccola distribuzione ha fatto segnare un balzo in avanti del 4% a valore, avvicinandosi molto alla grande che si è attestata a un +4,4%.
Dettaglio tradizionale alla riscossa, quindi? «La sfida è attrarre nuovi clienti – risponde Oliva – un obiettivo sul quale devono impegnarsi in primis i negozianti, ma che anche gli enti pubblici, a cominciare dalle amministrazioni comunali, che dovrebbero mettere a punto interventi tesi ad agevolare l’innovazione e la modernizzazione anche fisica degli esercizi, agendo soprattutto a livello fiscale».

 

 

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