Il vermouth è di Torino!

Finalmente il Vermouth ha un luogo di nascita certificato con tutti i crismi dall’Ue, ed è appunto il capoluogo piemontese

Finalmente il Vermouth ha un luogo di nascita certificato con tutti i crismi dall’Unione Europea, ed è appunto il capoluogo piemontese. Ci sono voluti anni di paziente lavoro da parte dell’Istituto del Vermouth di Torino, diretto da Roberto Bava, per ottenere l’approvazione ufficiale da parte delle Commissione Europea, che ora dovrà essere pubblicata al più presto sulla Gazzetta Ufficiale.
Non contenti della Igp, l’Indicazione Geografica Protetta con tanto di severo disciplinare depositato nel 2017, i produttori hanno tenuto duro per avere la corretta attribuzione di origine per un liquore che per più di 200 anni ha deliziato il palato dei piemontesi (e non solo), a cominciare dai Savoia.
Come ha spiegato al Quotidiano Piemontese lo storico di settore Pierstefano Berta, il primo documento è del 1778, ma è nell’Ottocento che la famiglia reale si è fatta poi produrre, a Pollenzo, una versione meno artigianale.
Il Vermouth di Torino nasce da vino italiano, almeno per la metà piemontese, e deve contenere piante aromatiche, fra cui la più importante è l’artemisia maggiore o assenzio, che deve essere tutta di origine locale. Fin dalle origini, però, il nome è ispirato al termine che in tedesco indica l’assenzio: wermut.

 

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