Affitti, Fipe chiede più sgravi fiscali e meno sfratti

Il canone di locazione è un problema per gli esercenti. L’associazione indica rimedi per cercare di risolverlo.

L’affitto si presenta puntuale. Bussa alla porta dell’esercente, incurante se questo si trovi o meno in difficoltà economica. Eppure, a fronte di un fatturato che, nei ristoranti, da inizio anno è calato mediamente del 40%, il canone di locazione - come rende noto la Fipe - è rimasto pressoché invariato. Non cambia e pesa di più.

Sempre secondo l’associazione di categoria degli esercizi pubblici, infatti, questa voce ha un valore del 30% calcolato sui ricavi totali. Uno scenario allarmante, se si pensa che, prima dell’inizio dell’emergenza sanitaria, la spesa per il canone di locazione valeva il 10% su un bilancio medio di un ristorante.

Di questo passo, per un ristoratore diventa complicato rispettare gli impegni economici. Spesso ci si deve rimettere alla generosità del proprietario della location disposto a ridurre il canone di affitto, magari posticipando la riscossione a tempi migliori, ma comunque raramente vi rinuncia anche solo parzialmente. Servono, quindi, incentivi per spingere chi affitta a rivedere le condizioni economiche che regolano i contratti di locazione.

Incentivi che, come suggerisce la Fipe, possono essere esenzioni o sgravi fiscali a favore dell’affittuario, ma non solo. ‘’È essenziale bloccare l’esecuzione degli sfratti fino a fine 2021 – aggiunge Roberto Calugi, direttore generale di Fipe – e allo stesso tempo dichiarare improcedibili quelli verso chi, pur non essendo ancora in regola con i pagamenti, ha provveduto, almeno in parte, a saldare le rate arretrate’’.

La stessa Fipe, questa volta per voce del suo responsabile studi, Luciano Sbraga, pone poi l’accento sulla disparità di trattamento emersa dall’attuale contesto: ‘’Il mercato delle locazioni è in flessione e chi stipula oggi un nuovo contratto beneficia di canoni più bassi fino al 15% rispetto a un anno fa. – sostiene – Chi, invece, ne ha già uno in vigore, deve misurarsi con la disponibilità del proprietario a rinegoziare. In questo modo si creano imprese di serie A e di serie B’’.


I numeri dell’affitto:

  • 30%, quanto incide sul fatturato
  • 10%, quanto incideva nel pre-Covid
  • 15%, calo medio del canone rispetto al 2019

 

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