Manicò Bistrot a Bologna

Diretto da un team giovane e intraprendente, il locale è un mix tra tradizione e modernità

Sia il nonno paterno sia quello materno di Nicolò Mantovani, giovane ristoratore bolognese e titolare di Manicò Bistrot, lavoravano nel mondo dei motori, delle costruzioni e dell’aviazione. I loro sogni e le loro passioni erano così potenti che non potevano non produrre grandi risultati.
Oltre ad aver creato e costruito molto, questi sogni hanno fatto presa anche su Nicolò, facendogli mettere letteralmente le ali.
Dopo il liceo, infatti, si iscrive a una scuola di volo e ottiene la licenza di aviazione civile, seguita da altri training in Usa e poi in Inghilterra, alla Oxford Aviation Academy.
«È stato un periodo bellissimo della mia vita - ricorda Nicolò - che però a un certo punto si è concluso, perché ho deciso di seguire un’altra mia grande passione ed eredità di famiglia, la cucina».
Un amore trasmesso questa volta dalle donne di famiglia, la mamma e la nonna, che lo porta prima di tutto ad approfondire non solo l’arte culinaria ma anche i vari aspetti della gestione di un locale. Così decide di trasferirsi per un po’ addirittura in Australia, per farsi le ossa.
«In effetti avrei voluto avviare la mia impresa all’estero, New York era il mio sogno - dice Nicolò -ma, poi, insieme ad altri tre ragazzi della mia età (lo staff Manicò è composto da giovani sotto i 30 anni di età, Federica Querena, Nicholas Cornia e Gianmarco Messina ndr) abbiamo deciso di cominciare da qui, da Bologna, la nostra bellissima città».
E così, nel 2015, nasce Manicò, in pieno centro a Bologna. Un locale contemporaneo, dal sapore europeo, dominato dai toni grigi del legno e dell’acciaio, in cui non si è tralasciato nessun particolare.

TRADIZIONALE CONTEMPORANEO
La cucina di Manicò, che può ospitare una cinquantina di persone, è bolognese doc, ma è reinterpretata in chiave giovane e moderna.
Il segreto sta nell’utilizzare materie prime di buona qualità insieme a piccoli accorgimenti tecnici che rendono i piatti più digeribili, ma gustosi. E sempre abbondanti, perchè «è importante che i clienti escano soddisfatti, anche da questo punto di vista».
Tra i primi troviamo, ovviamente, la pasta fresca tirata a mano. «Esperte sfogline bolognesi, che tutto il mondo ci invidia, producono ogni giorno per noi tagliatelle, tortelli, tortellini e lasagne - dice Nicolò -. Se chiudiamo gli occhi e proviamo a immaginare una tavola bolognese, ci viene in mente immediatamente la pasta fresca, condita con un ragù ricco e profumato. Lo stesso che Manicò offre alla sua clientela, ma reso più leggero e meno calorico, insomma più adatto al consumatore di oggi».
Accanto ai piatti rassicuranti della tradizione, il locale, dopo le diciannove, propone le tapas, già diventate un appuntamento fisso per tanti bolognesi. Un insieme di piattini stuzzicanti che si ispirano alle ricette cult in menù, ma in quantità small, in modo che si possa assaggiare un po’ di tutto. Perfette anche come aperitivo, accompagnate da un buon calice di vino, mentre si accendono le luci della sera nei negozi e nei locali tutto intorno.
Tra i primi che vanno per la maggiore al Manicò, le mezze maniche alla romagnola, i passatelli asciutti in crema di parmigiano e bacon croccante, i tagliolini con zucchine, gamberi e mentuccia.
Accanto a questi, piatti dal sapore più internazionale, come la tartare di salmone con riso basmati, l’insalata di quinoa tricolore e trancio di tonno, il riso venere con salmone scottato agli agrumi e un ottimo roastbeef, oltre alle insalate diverse gustose e colorate.
Punto di riferimento di Manicò per gli acquisti è il C+C Cash & Carry di via Zanardi, a Bologna.

Manicò Bistrot
Via degli Orefici, 4/b
Bologna
www.manicò.com
Tel. 051 0391167


LA RICETTA
Cotoletta alla bolognese (o petroniana)
Ingredienti: 4 fette di fesa di vitello battute sottili, 2 uova, farina 00, pangrattato, noce moscata, 4 cucchiai di parmigiano grattugiato, 100 g di burro, olio extravergine d’oliva, 4 fettine di prosciutto crudo, 80 g di parmigiano a scaglie, mezzo bicchiere di brodo, sale e pepe
 

Procedimento:
Sbattere le uova in un piatto fondo aggiungendo anche una grattugiata di noce moscata; immergervi le fette di carne.
Estrarle e passarle nella farina, poi nel pangrattato mescolato con il formaggio grattugiato.
Far sciogliere il burro in una padella larga, aggiungendo anche un goccio di olio.
Friggere le cotolette da entrambi i lati.
Trasferirle in un recipiente che possa andare in forno, guarnite da una fetta di prosciutto e dal parmigiano a scaglie.
Aggiungere il brodo caldo, salare e pepare. Passare pochi minuti in forno finché il formaggio non è sciolto.




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