L’identikit del B&B italiano

25.000 strutture che danno lavoro a 40.000 persone con una stima di 8 milioni di pernottamenti

Bed & Breakfast, una formula che risponde alle esigenze di un modo nuovo di viaggiare e di soggiornare. Clima familiare, costi contenuti e presenza capillare sul territorio i suoi principali fattori di successo. Il portale www.bed-and-breakfast.it, uno dei principali punti di riferimento del settore, ha realizzato un sondaggio per tracciare l’identikit di questa struttura ricettiva e dei suoi ospiti.
Sono stati così intervistati i titolari di 2.500 B&B selezionati su tutto il territorio nazionale, dalle Alpi a Pantelleria, con l’intento appunto di conoscere lo stato dell’arte e radiografare l’evoluzione numerica e qualitativa compiuta negli ultimi anni dai B&B Made in Italy, ma anche di capirne i punti di forza, che li distinguono dall’ospitalità alberghiera “convenzionale”.
I risultati evidenziano una crescita esponenziale di viaggiatori che scelgono questa soluzione per i loro soggiorni in Italia. Tra le motivazioni, quelle di natura economica sono al primo posto, ma i B&B rappresentano un punto di riferimento importante anche per altre ragioni. È infatti la filosofia di questo tipo di struttura che piace ai turisti, perché permette loro di vivere le città d’arte, le grandi metropoli, ma anche tutte le località di vacanza in una dimensione più familiare, a contatto diretto con chi, in quei luoghi, vive e lavora.
I dati del Rapporto Istat B&B testimoniano l’importanza crescente di questo settore portante del turismo. Con circa 25.000 strutture dà lavoro a 40.000 persone, con una stima di 8 milioni di pernottamenti all’anno per un fatturato di circa 270 milioni di euro.
Si tratta di un’offerta che punta sul radicamento nel territorio e sull’accessibilità dei prezzi rivolti a una pluralità di segmenti di clientela, ma che si rivela, inoltre, un modo per fronteggiare la crisi economica e occupazionale che ha vissuto e che vive ancora in parte il nostro Paese.
Più di sette B&B su dieci (72%) si trovano tra il Nord e il Centro del Bel Paese. Inoltre che l’andamento non è uniforme. Ci sono zone dove il numero delle strutture continua a crescere, e altre, soprattutto nelle isole, dove si registra un calo.
 Ma quali sono le località dove il fenomeno continua ad aumentare? A Firenze, nel centro storico, dove lo spuntare dei B&B pare che abbia spostato la domanda di locazione residenziale in altre aree della città. Si compra, per poi affittare ai turisti, in zona Santa Croce e San Gallo. La domanda si focalizza su appartamenti con una o due camere da letto, dal valore tra 200.000 e 300.000 euro.
A Roma i proprietari puntano ad alzare il livello di servizi e delle finiture degli immobili, per essere più competitivi. Si investe in piazza del Popolo, via del Babuino, via Veneto, Fontana di Trevi, piazza Navona e piazza di Spagna, dove le quotazioni medie vanno da 8.000 fino a 15.000 euro al metro quadro.
A Napoli, la domanda a uso investimento è passata in tre anni dal 28 al 41%, un vero e proprio boom. Chi acquista cerca soluzioni nelle zone più centrali della città con almeno quattro camere, sui 200.000 euro. Il canone di una stanza va da 40 a 80 euro a notte.
Anche nel centro storico di Palermo si stanno realizzando investimenti immobiliari per aprire dei B&B, trend che potrebbe rafforzarsi ora che la città è stata designata capitale della cultura 2018 (con numerosi progetti di riqualificazione) e che alcune statistiche la segnalano come una delle mete più amate dai turisti stranieri. Idem per Verona, dove la richiesta si concentra nel bellissimo centro storico, tra piazza Duomo e piazza delle Erbe. Si stanno muovendo molto, però, anche le zone limitrofe, come Cittadella e San Zeno.

 


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