Momento magico per l'enoturismo italiano. Lo conferma il Rapporto sul turismo enogastronomico 2020 presentato da Roberta Garibaldi, docente universitario di Tourism Management.
Dal confronto con i maggiori competitor europei, il quadro è positivo per il Sistema Italia, che risulta al top in ben sette degli indicatori considerati dall’ampio studio: produzioni di eccellenza, aziende vitivinicole, aziende olearie, imprese di ristorazione, musei del gusto, birrifici e Città Creative Unesco legate all'enogastronomia.
Il Rapporto evidenzia inoltre la crescita dell'interesse dei turisti verso l'enogastronomia Made in Italy. I Millennials guidano il trend, mentre si affacciano i nuovi super foodie, i nati della Generazione Z che già mostrano un alto interesse verso il cibo.
«Dal 2016 abbiamo notato un incremento del 12% degli enoturisti nei Paesi occidentali. Il totale di chi ha dichiarato di avere svolto almeno un viaggio con questa motivazione negli ultimi due anni a livello internazionale è pari al 53%» precisa l'autrice del report pubblicato sotto l'egida della World Food Travel Association e dell'Associazione Italiana Turismo Enogastronomico.
I turisti di tutte le nazionalità mappate (Francia, Regno Unito, Canada, Stati Uniti d'America, Messico e Cina) si definiscono prevalentemente eclettici nella scelta delle esperienze. Solo per i francesi prevale il tema dell'autentico, del locale e del gourmet.
Dal web emergono alcuni temi su cui puntare: food truck - cibi di strada - sono tra le esperienze più vissute e più ricercate su internet, i ristoranti e i bar storici e le dimore antiche sede di aziende di produzione agroalimentare, le visite ai produttori extra vino, e infine i corsi di cucina. Mentre la pizza emerge come prodotto trainante per il nostro Paese.
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