Vacanze: natura e sostenibilità

Sono le grandi sfide del settore. Valorizzare la ricchezza del nostro patrimonio significa non poter prescindere da questi due aspetti

Il turismo riparte dalla sostenibilità. Dopo l’emergenza Coronavirus, il desiderio più diffuso è di tornare alla normalità, rivalutando le cose semplici: uscire, camminare, correre, andare in bici.
E, come prevedono gli esperti, anche per le nostre vacanze sceglieremo località poco distanti, facilmente raggiungibili, fruibili da tutta la famiglia, per imparare ad apprezzare le bellezze che ci circondano e che prima avevamo forse trascurato a favore di mete più esotiche.
Il tutto vivendo in modo profondo e con una visione sostenibile l’essenza del territorio, delle sue attrazioni e, perché no, anche delle sue bontà, che torneremo a riassaporare sul posto.
Un approccio che ci aiuterà a conoscere meglio anche le miriadi di sfaccettature culturali che costellano il nostro Paese e trarne fondamentali insegnamenti.
Se ci pensiamo bene, non stiamo parlando di uno scenario così diverso da quello che già si prospettava prima dell’emergenza. Solo che questa lunga crisi ha accelerato il processo, facendoci riscoprire molto più in fretta le piccole cose che rendono felici.
Ce lo hanno confermato lo scorso febbraio gli operatori che abbiamo intervistato alla Bit, la Borsa internazionale del turismo di Milano, che si è chiusa dieci giorni prima dal primo caso accertato di Covid-19 in Italia. Ciò che era emerso può rappresentare anche ai giorni nostri un’ottima strategia per la ripartenza, di cui fare tesoro per gli anni a venire.
C’è infatti un obiettivo che accomuna la maggior parte degli espositori interpellati in Fiera e che d’ora in poi farà la differenza: la sostenibilità, conditio sine qua non per valorizzare il nostro ricco patrimonio naturale e artistico.
Un turismo quindi rispettoso dell'ambiente e focalizzato su un ritrovato equilibrio tra uomo e natura, che favorisca la miglior convivenza possibile.
E che gestisca le proprie risorse in modo da soddisfare allo stesso tempo esigenze economiche, sociali ed etiche, nonché di sicurezza, preservando l'integrità culturale ed ecologica dei luoghi.
Insomma le vacanze 2020 saranno all’insegna di un turismo slow, preferibilmente lontano dalle mete di massa, con il traino dell’arte e dell’enogastronomia.
Un approccio sostenibile e responsabile dove le tante bellezze del nostro Paese, spesso poco valorizzate, possono tornare a riempirci il cuore e gli occhi, dopo i mesi trascorsi tra le mura di casa.
«Il nostro è un Paese fatto esattamente per un turismo sostenibile - dichiara a Linea Diretta Sebastiano Venneri di Legambiente -.Un turismo che mette al centro della sua proposta i temi della sostenibilità e della qualità. Sono queste le grandi sfide del settore. Valorizzare la ricchezza del nostro patrimonio naturale, architettonico, culturale, significa non poter prescindere da questi due aspetti».
Un esempio può essere la vacanza in masseria, con percorsi da fare a piedi, come quello panoramico, da poco ultimato, che da Brindisi porta a Matera. «Le masserie didattiche del Salento sono un fiore all’occhiello del turismo in Puglia, perché creano un rapporto diretto tra gli ospiti e l’agricoltura locale, le persone, il contesto - conferma Mimma Cavallo della Masseria Morrone di Ostuni».
Altra tendenza che si affermerà sempre di più è quella del glamping, una forma di turismo che abbina il contatto con la natura e la libertà di una vacanza in campeggio al comfort di un ricercato hotel. Naturalmente in luoghi che sono già di sé una vera attrazione, in mezzo ai boschi o vicino ai laghi, lontani dal rumore.
Dalla Toscana, all’Abruzzo, dalle Dolomiti alla Sicilia sono tantissime le regioni che stanno investendo nel potenziamento di queste strutture. Così come sul fronte piste ciclabili e percorsi di trekking e ciclotrekking, da gustare anche in solitaria, scoprendo un nuovo tipo di mobilità, anch’essa sostenibile.

 


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