È partita nei tempi previsti la lotteria degli scontrini, la nuova iniziativa del ministero dell’Economia per incentivare consumi e pagamenti con la carta di credito e bancomat.
La prima estrazione sarà l’ 11 marzo: in palio ci sono 10 premi da 100.000 euro per chi compra e altri 10, da 20.000 euro, per gli esercenti.
A partire dal mese di giugno la lotteria prevede 15 estrazioni settimanali con premi da 5.000 euro e dal 2022 anche un’estrazione annuale con una maxi vincita da un milione di euro.
Il primo passo utile per partecipare alle estrazioni sarà, prima di emettere lo scontrino elettronico, di registrare il codice lotteria mostrato dal cliente “catturando” il codice a barre tramite lettore ottico o digitando il codice alfanumerico tramite la tastierina del registratore.
Tuttavia l’iniziativa, nata con l’obiettivo di combattere l’evasione fiscale, parallela al cash-back, non trova il consenso della Federazione italiana pubblici esercizi di Confcommercio, in quanto il sistema mortificherebbe gli esercizi già in difficoltà.
Fipe infatti aveva chiesto di posticipare l’avvio della lotteria a giugno per dare tempo a tutti di adeguare i registratori di cassa.
«Per chi è stato costretto a rimanere chiuso 160 giorni nel 2020, senza nemmeno vedersi cancellare i costi fissi, 300 euro per aggiornare il software sono una spesa insostenibile. Come se non bastasse, dobbiamo anche fare i conti con i ritardi degli installatori, che sono letteralmente oberati di lavoro» - ha dichiarato Aldo Cursano, presidente vicario della Federazione. E infatti a oggi solo il 30% dei pubblici esercizi ha adeguato il registratore di cassa.
L’obiettivo della lotteria degli scontrini è di far emergere gli acquisti in nero spingendo gli italiani a tentare la fortuna con il fisco. Dal via dell’iniziativa si è però riscontrata una certa tendenza. Molti avventori, ancora prima di ordinare un caffè, chiedono se possono partecipare o meno alla lotteria degli scontrini. Nel caso di risposta negativa, cambiano locale. «Un corto circuito che si poteva e doveva evitare» - conclude Cursano.
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