Il litchi, detto anche ciliegia o uva della Cina, è il frutto del Lichi Chinensis, pianta sempreverde appartenente alla famiglia delle Sapindaceae.
I frutti, tondeggianti e della dimensione di una piccola prugna, si sviluppano a grappoli e hanno una buccia bitorzoluta che a maturazione assume un colore rossastro di varia tonalità.
La polpa bianca e traslucida avvolge un grosso nocciolo, è delicatamente profumata con un esotico e invitante sapore di rosa e uva moscata.
Cina e Taiwan sono gli indiscussi leader nella produzione di litchi seguiti da India, Madagascar, Thailandia, Vietnam, Bangladesh, Malesia. Rilevanti produzioni si hanno in Sudafrica, Australia e Stati Uniti (California, Florida e Hawaii).
Nel Mediterraneo vengono coltivati con successo in Israele e, per quanto in piccola parte, in Sicilia.
Il litchi si trova ormai facilmente sui nostri mercati, quando è stagione. A volte i frutti presentano una buccia marrone, a causa della refrigerazione, senza che il sapore ne sia compromesso. Nei negozi specializzati ed etnici si trovano anche in scatola, sciroppati, ma il profumo originale viene un po’ penalizzato.
Il litchi contiene molta vitamina C, più degli agrumi, è ricco di potassio e magnesio, è utile per contrastare la gastrite e per contenere i livelli di zucchero nel sangue. Il litchi si consuma al naturale, in macedonia o per nobilitare spiedini di frutta; centrifugato o tritato nel mixer può fornire un ottimo succo da bere direttamente o aggiungere a un cocktail, a uno smoothie o…a una birra! Un veloce dessert si può ottenere passando la polpa nello zucchero di canna e infornare a 120° per 15 minuti. Può dare un tocco originale ed esotico anche ad antipasti, per esempio con salsiccia o con gamberi e scampi.
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