Decreti Ristori, con il Quater rinviati adempimenti fiscali

Continuano gli aiuti a favore delle attività penalizzate dal lockdown nelle zone arancioni e rosse.

Un ristoro tira l’altro fino a quando la situazione sanitaria rimane critica, obbligando molte attività commerciali e limitare la loro attività o a interromperla del tutto. Sulla base di questo assunto, il Governo ha deciso di incrementare gli aiuti a favore delle imprese penalizzate da situazioni di lockdown, con - in primis - i bar ridotti a sopravvivere solo con asporto e delivery a domicilio.

Occhi puntati, quindi, su quelle attività operative nelle zone rosse e arancioni, ovvero là dove il numero di contagi rimane elevato. Dal 24 novembre, dunque, è entrato in vigore il Decreto Ristori Ter che estende a queste zone del Paese gli interventi di sostegno economico già previsti nei precedenti provvedimenti. Le nuove risorse complessivamente stanziate sono circa 2 miliardi di euro. In particolare, viene incrementata di 1,45 miliardi la dotazione del fondo previsto dal decreto Ristori Bis per compensare le attività che operano nelle regioni che passano a una fascia di rischio più alta. A tale cifra indicata per l’anno in corso, si devono poi aggiungere altri 220,1 milioni di euro che il Consiglio dei Ministri ha approvato per il 2021.

Da ribadire che, con il Decreto Ristori Bis, sono stati inseriti nella lista nuovi codici Ateco relativi a chi può ottenere il contributo a fondo perduto. Lista nella quale sono, dunque, apparsi anche i bar e altre attività simili senza cucina con coefficiente al 100%, che sale al 150% nel caso che tali esercizi si svolgano nelle zone rosse e arancioni (idem per Alberghi, Gelaterie e Pasticcerie, comprese quelle ambulanti).  

Gli indennizzi a fondo perduto sono erogati dall’Agenzie delle entrate direttamente sul conto corrente dei beneficiari. È, inoltre, finanziata ulteriormente la misura relativa al credito d’imposta sugli affitti commerciali per i mesi di ottobre, novembre e dicembre. Ogni domanda (da presentare entro il 21 gennaio per tutti coloro non l’avessero già fatto per i precedenti contributi) va presentata sul portale Fatture e Corrispettivi della stessa agenzia oppure attraverso un software di compilazione e un successivo invio attraverso l’applicativo “Desktop telematico”.

Dal terzo al quarto nello spazio di pochi giorni. Si attende, infatti, la definitiva approvazione imminente di un nuovo Decreto Ristori, reso possibile con lo scostamento di bilancio di 8 miliardi di euro (il quarto quest’anno, ndr) e denominato Quater. Tra le misure al centro di tale provvedimento ci sarà il rinvio degli adempimenti fiscali di fine anno. Il secondo versamento di Irap, Irpef e Ires è prorogato al 30 dicembre per i soggetti esercenti di attività d’impresa, arte o professione, mentre slitta al 30 aprile per quelle aziende con fatturato fino a 50 milioni di euro e che hanno subito, nel primo semestre 2020, una perdita di fatturato pari al 33% rispetto all’analogo periodo del 2019.

Il provvedimento, inoltre, si applica alle attività oggetto di restrizioni in base al Dpcm del 3 dicembre e a quelle operanti in zona rossa, ma anche per i ristoranti e bar situati in quella arancione, indipendentemente dal volume di fatturato. In uguale misura, il Decreto Quater prevede spostamento del pagamento dei contributi previdenziali, ritenute e Iva di dicembre (e qui rientrano anche alberghi delle zone rosse).

 

Testi: C+C Cash & Carry. Tutti i diritti riservati. È vietato prelevare e riprodurre immagini e testi.
È permesso riprendere brevi citazioni, a condizione che sia indicata la fonte.