In molti hanno criticato le scelte della Guida Michelin 2020. Felici per la terza stella conferita al Mudec di Enrico Bartolini, a Milano, assai dubbiosi per quella tolta a Gianfranco Vissani, esperti e buongustai sono perplessi di fronte all’inveterata decisione di ignorare le pizzerie italiane, premiandone tuttavia una sola. A Hong Kong.
La Fipe, la Federazione italiana pubblici esercizi, ha precisato: «La ristorazione non è solo stelle… Crediamo sia importante sottolineare che la Guida non sia sufficiente a rappresentare tutta l’eccellenza e la ricchezza di un settore, come quello delle pizzerie, che sviluppa un volume d’affari di 30 miliardi di euro». «E’ l’ennesimo passo falso della guida francese» - ha tuonato tra gli altri Alberto Lupini, direttore di Italiaatavola.net».
Ma i pizzaioli si sono subito consolati con i Pizza Awards Italia, gli Oscar della Pizza, l’unico riconoscimento della stampa nazionale che premia un’eccellenza alimentare italiana, “giudicata su parametri classici come materie prime, impasti, condimenti e digeribilità, ma anche su fattori come tradizione, creatività, innovazione e attenzione verso diete particolari e intolleranze”. «E’ il premio di tutta la stampa specializzata e non di una singola testata. Proprio questa partecipazione è il segreto del suo successo» - ha commentato Fabio Carnevali, ideatore dell’evento. Sul podio Franco Pepe e la sua pizzeria Pepe in grani, 50 Kalò Napoli di Ciro Salvo e I Masanielli di Francesco Martucci.
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