Chi avesse una gran voglia di aprire un ristorante o un bar e il pallino (e il portafoglio) per investire “nel mattone”, tenga gli occhi aperti e consulti il Borsino immobiliare della Logistica che World Capital pubblica ogni sei mesi con la collaborazione di Nomisma, la società specializzata in ricerche di mercato e consulenze per imprese.
Vale la pena approfondire l’’ultimo report dove si legge che l’aver investito in un negozio a Milano nell’ultimo anno è stato un ottimo affare perché considerando i dodici anni di un contratto di locazione, la somma dei rendimenti cumulati, nella media di sette aree tra le più dinamiche del territorio cittadino, va da un minimo del 66% di Porta Nuova al 74% del Sempione, per una media di circa il 50%.
I pignoli obietteranno che i rendimenti sono inevitabilmente abbattuti del 50% (contando Imu, Tasi, registro, Irpef e la fiscalità a favore dei titoli di Stato), ma il vantaggio salta comunque agli occhi, se si pensa che nello stesso periodo i titoli di Stato hanno reso il 22,4%, il Btp triennale il 21,4%, i Bot a 12 mesi il 13%.
Ma quali sono gli esercizi che rendono di più all’investitore immobiliare? Dopo super e farmacie, sul podio salgono bar e ristoranti, prima di negozi di moda e sportelli bancari.
Investimenti immobiliari a parte, nel settore dei pubblici esercizi vince soprattutto chi propone idee brillanti e vi si dedica anima e corpo. Un esempio per tutti, premiato dalla Guida del Gambero Rosso come bar top di Milano, il Pavè che, da piccolo laboratorio di dolci, si è fatto in pochi anni letteralmente in quattro: due locali bar caffè pasticceria, una gelateria e da poco anche una birreria con bionde di tutti i tipi rinforzate da una scelta di hotdog.
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